e il 1945 quando cesare pavese ed ernesto de martino iniziano a scriversi e a discutere del progetto di una collana editoriale. argomento dei loro fitti scambi e` quella che prendera` il nome di dell`editore einaudi - trasferita poi nel 1957 alla boringhieri -, la che ebbe il merito di introdurre in italia scienze fino allora pressoche` sconosciute: l`etnologia e la storia delle religioni, la psicologia religiosa e lo studio dei dislivelli culturali. la collana fu un successo - si inseriva al momento giusto nell`ambiente culturale della ricostruzione affamato di novita` e fortemente ricettivo -, ma fu anche motivo di scandalo, posta sotto accusa da destra dai crociani, e da sinistra dai comunisti piu` ortodossi. pavese e de martino si difendono dalle accuse e innescano una discussione di straordinaria importanza da cui emergono i punti chiave di quel dibattito tra politica e cultura che caratterizzo` il dopoguerra, in uno scambio intellettuale e umano che sara` interrotto dalla tragica morte di pavese, ma che non segnera` la fine della fortuna della ormai mitica . a distanza di vent`anni dalla prima edizione, "la collana viola" viene riproposto con una nuova prefazione, nuove note editoriali e alcune lettere inedite che svelano ulteriormente i retroscena del laboratorio intellettuale della serie di studi che ha fatto conoscere al grande pubblico autori come jung, kere`nyi, propp, durkheim, malinowski e tanti altri. |