"ho raccontato piu` volte che la sfida dei quattordici ottomila e` nata con una storia d`amore e lo strano e` che le mie parole sono sempre state interpretate in senso figurato, quando invece erano reali. ma forse non e` poi cosi` strano, visto che quanto mi accingo a dire adesso non l`ho quasi mai rivelato..." un libro confessione, questo di edurne pasaban, una fra i maggiori interpreti dell`himalaysmo contemporaneo, che racconta di un`adolescenza trascorsa piu` fra i boschi e le montagne che in discoteca e che prosegue con l`ineluttabilita` di una passione invincibile: quella per l`alpinismo. una passione che non le ha impedito di laurearsi in ingegneria e di lavorare per anni nell`azienda di famiglia prima di fare dell`alpinismo la sua professione, una scelta quasi obbligata per chi matura la determinazione di salire tutti i quattordici ottomila. perche` edurne pasaban ha deciso da subito di non entrare nel mondo della roccia e del free climbing, ma di puntare all`alpinismo affascinante e avventuroso degli ottomila. la sfida piu` ardua, soprattutto per una donna che si muove in un ambiente tradizionalmente maschile e ancora machista, ma in cui edurne pasaban ha saputo imporsi con autorevolezza tecnica, spirito di sacrificio e con la propria femminilita`. |