e un tempo lungo quello che denise pardo racconta in questo romanzo. un tempo affascinante, cosmopolita, tollerante, ricco di stimoli. un tempo di amicizie e di comprensione. al centro de "la casa sul nilo", una famiglia di ebrei sefarditi arrivati al cairo assieme alle vicissitudini dell`europa dei primi trent`anni del novecento. la narratrice racconta la sua infanzia in una sorta di eldorado magico: i caffe` del cairo, le feste, gli stimoli, la civilta` della conversazione, i salotti. l`egitto di quel tempo e` un crocevia di storie e di suggestioni: un paese mondano e sorprendente dove le diverse religioni sono rispettate e si parlano tutte le lingue. e il cairo di quel tempo, di quei primi anni cinquanta, e` narrato con una precisione e una nitidezza esemplari perche` questo romanzo e` soprattutto la storia dell`autrice. la sua famiglia composta dalla nonna, dal padre, dalla madre e da altre due sorelle non avrebbe mai immaginato di dover fuggire da quel mondo. finche` non sale al potere nasser, cambiando in pochi anni le regole del gioco, e della convivenza civile. e tutto, dapprima impercettibilmente, e poi con sempre maggiore evidenza, diventa fosco e insidioso. gli stranieri non sono ben visti, l`intolleranza religiosa si fa dogma. e gli stranieri, che stranieri non sarebbero, si sentono sempre piu` in pericolo. fino a una partenza precipitosa per roma e l`italia, nel 1961. un abbandono doloroso, straniante, figlio di un mondo cambiato senza una ragione. "la casa sul nilo" e` la storia di un tempo perduto, e di un tempo ritrovato a fatica. ci mostra mondi dove tutto era scambio e curiosita`, rispetto e attenzione. ci dice, senza alcuna nostalgia, ma con l`intensita` dei sentimenti e delle passioni, che non dobbiamo dimenticare che c`e` stato un tempo diverso e piu` giusto. dove ogni dettaglio era una ricchezza e ogni giorno una scoperta. |