ii segnali sulla necessita` di rivedere il parametro della crescita su cui si fondano le societa` industriali continuano a moltiplicarsi: l`avvicinarsi dell`esaurimento delle fonti fossili e le guerre per averne il controllo, i mutamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacciai, l`aumento dei rifiuti, le devastazioni e l`inquinamento ambientale. eppure gli economisti e i politici, gli industriali e i sindacalisti con l`ausilio dei mass media continuano a porre nella crescita del prodotto interno lordo il senso stesso dell`attivita` produttiva. in un mondo finito, con risorse finite e con capacita` di carico limitate, una crescita infinita e` impossibile, anche se le innovazioni tecnologiche venissero indirizzate a ridurre l`impatto ambientale, il consumo di risorse e la produzione di rifiuti. queste misure sarebbero travolte dalla crescita della produzione e dei consumi in paesi come la cina, l`india e il brasile, dove vive circa la meta` della popolazione mondiale. ne` si puo` pensare che si possano mantenere le attuali disparita` tra il 20 per cento dell`umanita` che consuma l`80 per cento delle risorse e l`80 per cento che deve accontentarsi del 20 per cento. forse e` arrivato il momento di smontare il mito della crescita, di definire nuovi parametri per le attivita` economiche e produttive, di elaborare un`altra cultura, un altro sapere e un altro saper fare, di sperimentare modi diversi di rapportarsi col mondo, con gli altri e con se stessi. |