autunno 1942, siberia. il sergente dorotov ha pianificato il viaggio in ogni dettaglio. l`automezzo, un camion di fabbricazione sovietica zis-6, abbandonato dall`armata rossa per una falla nel radiatore, partira` da tjumen` e attraversera` una serie di centri urbani per sottrarsi alle insidie delle campagne che potrebbero celare agenti della controrivoluzione. in ogni citta` dovrebbe esserci un manipolo di uomini scelti, pronto a contenere i rischi. l`uso della violenza non e` stato escluso a priori. lo scopo, uno solo: sottrarre al controllo delle autorita` sovietiche il corpo imbalsamato di vladimir il`ic ul`janov, anche noto come lenin, che e` stato spostato in fretta e furia dalla capitale minacciata dall`invasione nazista. insieme al sergente dorotov ci sono il soldato semplice antonov, reduce da una lobotomia per aver notato una certa mobilita` nel venerabile cadavere, e olga, una donna dagli occhi verdi e ostinati che sembrano suggerire a chi le sta intorno l`urgenza di un matrimonio per spegnere quell`impudenza nel suo sguardo. dietro di loro, l`impetuosa avanzata della 4? armata corazzata tedesca del generale hoth. alla fine del percorso, sulla mappa, una sola scritta: itinerarium mentis in lenin. e cosi` che l`ascetica determinazione del sergente dorotov conduce i suoi compagni in un pellegrinaggio fisico e mentale attraverso la grande russia, un`avventura del pensiero alla ricerca della moralita` incorrotta, della totale integrita` ideologica, dell`assenza dei guasti che hanno rovinato il socialismo. in altre parole, di un mondo utopico e perfetto. uno in cui nemmeno la morte esista piu`. la repubblica popolare di leninesia. |