dice morselli, mai pubblicato in vita: "io seguito a pensare, a osservare, a ritenere idee, impressioni. a chi destino, io, questo (...) lo faccio, e sono contento di farlo, soltanto per me. io sono il destinatario, non il provvisorio consegnatario". morselli ha portato all`estremo limite il paradosso di una scrittura che ha per destinatario il soggetto che scrive. francesco olivari mostra in tutte le pieghe dell`opera morselliana questa condizione senza vie d`uscita reali, che trova sfogo solo in una scrittura che tutto assoggetta alla regia, ironica e drammatica, di un io primitivamente fissato alla propria origine. di qui l`attrazione regressiva per l`idea del suicidio che, prima ancora di diventare tragico destino dello scrittore, e` una specie di categoria permanente che impronta la sua opera e la sua scrittura come una forma di suicidio protratto e diluito nel tempo, nei termini di un ripetuto messaggio indirizzato a nessuno e da nessuno raccolto. |