i conflitti tra partiti politici e tra gruppi sociali organizzati possono essere interpretati, in analogia con i conflitti tra stati, come "guerre"? i concetti e le teorie sociopolitiche dominanti offrono strumenti per ripensare la logica del conflitto? per rispondere a queste domande l`autore elabora un modello di analisi incentrato sull`dea di "conflitto coercitivo", ossia di un conflitto che, pur permeato dalla logica della guerra, e` diretto a far cedere e non a distruggere l`avversario. si tratta di un`impostazione che implica una doppia operazione concettuale (una "bellicizzazione del conflitto politico" e una "politicizzazione della guerra") e che consente di chiarire aspetti della razionalita` dell`agire politico apparentemente paradossali. |