e un universo tutto - o quasi - femminile quello nel quale si muove ada negri. sin da "fatalita`", la raccolta con cui, maestrina ventiduenne, esordisce nel 1892, propone l`immagine di una femminilita` , inconsueta in un`epoca dominata dalla cultura maschile e maschilista: un io poetico caparbio e determinato nel rifiutare l`idea di una donna debole e sottomessa e nel rivendicare, tra l`altro, le proprie origini plebee. questa estrema consapevolezza del proprio ruolo e del proprio valore e` un "fil rouge" che attraversa l`intera opera, in versi e in prosa, della scrittrice, e piu` in generale la sua attivita` di intellettuale. prima e unica donna accademica d`italia, socialista, amica e corrispondente di importanti pensatori e politici, ada negri ha vissuto sempre all`insegna dell`indipendenza: economica (si mantenne fin da giovanissima, prima lavorando come insegnante, quindi con i diritti delle sue opere); affettiva (dopo la rottura con il marito non esito` a lasciarlo trasferendosi in svizzera, mentre coltivo` un intimo rapporto con la figlia bianca e poi con la nipote donata); culturale (segui` sempre la propria ispirazione letteraria piuttosto che le mode del momento). questo volume permette di osservare l`evoluzione dei temi a lei piu` cari - la sensibilita` per le ingiustizie sociali, lo spirito di sorellanza che accomuna le donne, il ricordo degli amati luoghi natii, l`importanza dei legami familiari, l`intensa religiosita` degli ultimi anni -, ma soprattutto ci regala il ritratto a tutto tondo di un`artista complessa, sfaccettata eppure solidissima nel rivendicare la propria autonomia e liberta`, una scrittrice e una donna la cui modernita` ancora oggi sorprende. |