emmett conn e` sempre stato un uomo senza passato. la vita che ricorda e` iniziata quando aveva piu` o meno vent`anni, durante la prima guerra mondiale, nell`ospedale inglese dove si e` risvegliato dopo essere stato ferito in battaglia. privo di memoria, ci avrebbe messo un anno per strappare all`oblio pochi, essenziali dettagli: si chiamava ahmet kahn ed era turco. del resto, piu` nulla. ora ha novantadue anni, e` cittadino americano, vedovo della donna che l`ha salvato, l`infermiera che l`ha portato con se` negli stati uniti, dove lui ha lavorato duramente per mantenere la sua nuova famiglia, ha imparato una nuova lingua, si e` costruito una nuova identita`. ma proprio ora, all`insorgere di una grave malattia, il presente acquista per ahmet/emmett contorni sempre piu` sfocati, lasciando trapelare ricordi da tempo sepolti. all`inizio sembrano incubi, o allucinazioni provocate dalle pesanti cure cui l`uomo e` sottoposto. vede colonne di deportati che subiscono sofferenze e abusi di ogni tipo, e un giovanissimo gendarme turco, testimone partecipe di quelle atrocita` inflitte al popolo armeno. su tutto, si staglia l`immagine di una ragazza di singolare bellezza, che il soldato, dopo averla maltrattata, finisce per proteggere. per lei e` pronto a uccidere, a disertare. a cambiare. l`anziano emmett dovra` riconoscere in quel gendarme se stesso e in quella giovane armena, araxie, il suo primo e perduto amore. e cosi` il ricordo di quegli occhi inconfondibili lo spinge a intraprendere una ricerca che ha dell`impossibile. |