quando l`identita` etnica diventa strumento di ordine, potere e rivendicazione, tutto cio` che esce dai suoi serrati confini diventa alterita` da eliminare. irrigidire le identita` all`interno di categorie immobili, dai contorni sigillati e impermeabili significa del resto negare qualsiasi tipo di relazione fra di esse, fino ad arrivare alla soluzione finale: la negazione dell`altro. il caso del burundi e del rwanda e` emblematico a riguardo. la creazione delle etnie, che prende pienamente forma in epoca coloniale, e la conseguente imposizione di una logica identitaria innescano un processo di trasformazione di hutu e tutsi da categorie relative a categorie assolute. ogni individuo acquisisce cosi` un`identita` immutabile fissata nero su bianco dai documenti di riconoscimento, introdotti dai colonizzatori belgi negli anni `30, su cui viene "scolpita" una volta per tutte l`etnia di appartenenza. il totalitarismo etnico che si impone provochera` tragiche conseguenze sociali, culturali e politiche che in questo lavoro vengono analizzate e interpretate sia come elemento di de-strutturazione dei precedenti sistemi di riferimento, che come causa di impoverimento culturale. la ricerca sul campo svolta in burundi tra 2009 e 2010 costituisce il cuore di questo libro che, inserendosi nel quadro teorico formato da antropologia culturale e postcolonial studies, affronta con particolare attenzione le problematiche legate alle dinamiche identitarie e alle costruzioni coloniali. intorduzione di francesco remotti. |