secondo l`autore, la maggior parte dei filosofi del novecento non si sono interessati alla questione della felicita` perche` piu` preoccupati dall`affrontare il sentimento che ha dominato il secolo scorso: il dolore, provocato dalla morte, dalla guerra, dalle persecuzioni. di conseguenza noi contemporanei, fortemente influenzati da schopenhauer, hegel, heidegger o sartre, pensiamo che una filosofia tragica sia quella piu` in grado di esprimere lo spirito dei nostri tempi. misrahi e` di opinione opposta e si rifa alla corrente filosofica che, da aristotele a bloch, passando per spinoza, ha aperto un`altra strada rendendo la felicita` primo oggetto del pensiero e nucleo di una vita piena di significato. la felicita`, o comunque la ricerca di essa, e la gioia di vivere appartengono intrinsecamente all`esistenza umana, e questo e` il motivo per cui l`uomo combatte la miseria e le sofferenze. su tale convinzione si snoda un`attenta disamina delle reali possibilita` per ciascuno di noi di raggiungere la pienezza del vivere. |