perche` mai occuparsi di un conte bigamo, morto prigioniero in una fortezza di luigi xiv? di una moglie che si vendica come puo` del coniuge che l`ha abbandonata? di un arcivescovo padre di quindici (forse sedici) figli? di un uomo rinchiuso in una cella da vent`anni e piu`, perseguitato per causa di fede? di una donna prigioniera alla bastiglia? tutti sono accomunati da almeno un agente: la volonta`, se non la capacita`, di sfuggire ai condizionamenti sociali, agli obblighi che il ruolo impone, alle norme, giuste o ingiuste che siano. tutti marcano uno scarto. se puo` esser vero che chiesa e stato, in particolare dopo il concilio di trento, hanno perseguito il modello del `disciplinamento`, ovvero il controllo dei comportamenti umani in virtu` di valori politici e spirituali, bisogna pero` riconoscere che un tale obiettivo si e` scontrato con forti resistenze, talvolta con veri e propri fallimenti. e questo libro, a partire dal racconto di storie particolari, e` dedicato proprio a questi fallimenti, allo studio di quegli irregolari che al disciplinamento non si piegano, non tanto e non solo per scelta ideologica, ma anche per questioni private - affetti coniugali e rapporti famigliari, matrimonio e trasgressione -, per fede, aprendo di fatto uno spiraglio su un tema piu` generale e rilevante: i limiti del controllo sociale e le mille strategie adottate dagli individui per sottrarvisi. |