le catastrofi naturali verificatesi in cina alla fine del cinquecento avevano messo in dubbio la capacita` dell`imperatore di garantire l`armonia tra cielo e terra e, per esteso, di regnare. conoscere la data precisa di un`eclissi, perfezionare il calendario da seguire per officiare i riti e scorgere i segni premonitori di un movimento tellurico erano dunque bisogni primari. con l`esigenza dell`imperatore di conoscere, prevedere e controllare i fenomeni naturali e celesti, segno della comunione speciale del sovrano con l`universo e garanzia di ordine e stabilita` coincide con la necessita` dei padri gesuiti di legittimare la propria presenza e il proprio operato in cina.il trattato sui terremoti, scritto a pechino nel 1626, dopo un grande sisma avvenuto nei pressi della capitale, contribuisce a dare risposte piu` scientifiche a un fenomeno che prima di allora veniva attribuito ai movimenti sotterranei di un drago delle acque o di una tartaruga. il testo, qui tradotto dall`edizione conservata alla biblioteca nazionale di francia, rappresenta un documento di straordinario interesse anche per ricostruire la formazione poliedrica dei gesuiti e l`incontro tra europa e cina nel quadro delle conoscenze scientifiche e della sensibilita` religiosa del seicento. |