come quella del suo eroe piu` celebre, la vita di miguel de cervantes fu tragica e comica, un teatro di guerra dove i sogni si scontrano senza tregua con la violenza della realta`. l`autore del chisciotte - che le generazioni successive avrebbero riconosciuto padre del castigliano e del romanzo moderno - perse una mano nella battaglia di lepanto, conobbe le prigioni algerine, sopporto` le frustranti conseguenze di un matrimonio d`interesse e l`umiliazione del tracollo economico. questa biografia lo racconta come un uomo solo, costretto a subire le ingiustizie del mondo, ma miracolosamente capace di trasformarle in arte. cosi`, la prosa vivace e lirica sfuma il confine tra il vissuto e la letteratura, lasciando che la descrizione minuziosa dell`epoca si popoli dei fantasmi dei personaggi creati dallo scrittore. maria teresa leon alberti scrive da esule, mentre la spagna e` ancora oppressa dalla dittatura franchista: non vuole limitarsi a ricostruire un`esistenza, ma riesce a immaginarla, a riviverla, fino a specchiarsi nel malinconico ma ostinato desiderio di giustizia e di bellezza di cervantes. |