"il medioevo da noi proposto e` vicino e lontano insieme. e vicino perche` allo strato dei retaggi preistorici e antichi, ha aggiunto (e spesso sostituito) apporti che noi avvertiamo, che oggi viviamo come retaggi fondamentali, creazioni d`identita` originali: paesaggi urbani e rurali, conflitti e compromessi tra ragione e fede, rapporti difficili tra lo stato e la societa`, organizzazione scolastica e universitaria, sensibilita` artistica e letteraria. tante cose ci arrivano dal medioevo: il libro (alla fine dell`antichita` il codex comincio` a sostituire i rotoli), i nostri abiti (la camicia e i calzoni che hanno fatto dimenticare l`antica toga), il calendario, il genere letterario del romanzo, gli atteggiamenti nei confronti dei poveri, le reazioni di fronte alle epidemie (dalla lebbra e dalla peste all`aids gli echi non mancano certo), ecc. ma il medioevo e` anche lontano da noi. ci e` spesso estraneo, e questo charme esotico costituisce una parte importante del fascino che esercita." (dalla prefazione di jacques le goff e jean-claude schmitt) |