sulla base di una ricerca d`archivio centrata sui conventi veneziani dalla meta` del cinquecento alla meta` del seicento. decine di conventi ospitavano stabilmente circa duemila donne della nobilta` cittadina, monacate per non disperdere il patrimonio familiare in costose doti. anche il matrimonio con cristo era pero` combinato, non c`e` da stupirsi allora se le monache cercavano di accomodare a se` il "carcere grato" del convento, ammorbidendone l`austerita`: feste e bisbocce, rappresentazioni teatrali, sfoggio di abiti, storie boccaccesche con il confessore o gli amanti. dai tanti episodi evocati dall`autrice si compone l`immagine di collettivita` che, una volta accettato il divieto di uscirne, potevano anche concedere una vita "normale". |