nella sua allegoria della caverna, platone ci descrive legati in una caverna oscura. incapaci di muoverci, prendiamo per il mondo reale le ombre che danzano sulla parete di fronte a noi. il fine della filosofia, ci dice platone, e` farci comprendere che siamo imprigionati in una visione del mondo ristretta e superficiale, e aiutarci a uscire dalla caverna per partecipare a una realta` piu` grande. in questa prospettiva, il ruolo del filosofo non e` solo discutere problemi astratti, ma cercare modi per vivere vite piu` profonde, piu` reali - e aiutare altri in questa ricerca. il tentativo di rendere la filosofia rilevante per la vita quotidiana e` stato fatto rivivere in epoca moderna dal movimento della pratica filosofica, ma non sono mai stato convinto della direzione che ha seguito sin dagli inizi. mi e` sempre sembrata troppo pragmatica, troppo concentrata sull`analisi logica e troppo preoccupata della soluzione di problemi personali. credo invece che si possa immaginare il processo complessivo, quello che per cosi` dire porta fuori dalla caverna platonica, come costituito da due fasi: la prima, un`autoindagine del nostro modo attuale di vivere e dei suoi confini; la seconda, un passo oltre quei confini. in altre parole, il processo inizia con una riflessione filosofica su noi stessi, nello spirito della pratica filosofica. |