un ordine mondiale veramente globale, cioe` un assetto delle relazioni internazionali riconosciuto e condiviso da tutti gli stati, non e` mai esistito nella storia, perche` le diverse civilta` hanno sempre considerato la propria cultura e le proprie leggi le uniche universalmente valide. cosi` ogni epoca e` stata caratterizzata dalla supremazia di una o piu` potenze egemoni che hanno cercato di imporre, nelle rispettive zone d`influenza, il proprio modello di organizzazione politica e statuale, con esiti piu` o meno duraturi, ma comunque sempre transitori. lo dimostra l`attuale sistema unipolare a guida statunitense, affermatosi ormai da un quarto di secolo, che dopo aver tentato di esportare su scala planetaria i principi della democrazia e del libero mercato, sembra avviato verso un inarrestabile declino. ad affermarlo non e` un politologo estremista e antioccidentale, bensi` henry kissinger, che del potere americano e della "vittoria" sull`unione sovietica nella guerra fredda e` stato uno dei maggiori artefici, nelle vesti di consigliere per la sicurezza nazionale e di segretario di stato. per giungere a questa conclusione e per scrutare nuovi possibili scenari, kissinger rivisita momenti cruciali della storia mondiale del secondo dopoguerra, riflette sul futuro dei rapporti tra stati uniti e cina, esamina le conseguenze dei conflitti in iraq e afghanistan, analizza i negoziati nucleari con l`iran, le reazioni dell`occidente alla primavera araba e le tensioni con la russia. |