la scomparsa del vecchio dio non ha forse spianato la via a un nuovo modo di cercare, amare e pensare la divinita`? la sospensione delle certezze dogmatiche non ha forse dischiuso la possibilita` per un rinnovato stupore religioso? situati sul crinale tra teismo e ateismo, abbiamo ora l`opportunita` di rispondere in modo piu` libero alle cose che non possiamo capire. il filosofo irlandese richard kearney chiama questa condizione ana-teismo, o ritorno a dio dopo dio - un momento di ignoranza creativa che significa una rottura con le certezze precedenti e ci invita a forgiare nuovi significati a partire dalle sapienze piu` antiche. la religiosita` ritrovata nella sospensione degli assoluti, sia teistici sia ateistici, si caratterizza come apertura allo straniero nella scommessa tra ospitalita` e ostilita` verso l`altro. ana-teismo conia un nuovo dominio concettuale per la spiritualita` del terzo millennio: accettare che non possiamo mai essere sicuri circa dio e` l`unico modo per riscoprire una sacralita` nascosta nella vita di ogni giorno e meravigliarsi della divinita` del quotidiano. come scrive vattimo nella sua introduzione: "l`anateismo non e` solo, in definitiva, il momento di sospensione e di vuoto destinato a trovare "di nuovo" una fede "piena", piu` o meno affine alle fedi tradizionali, ma un atteggiamento che deve accompagnare ogni fede ritrovata". |