l`economia dell`innovazione ha origine con la scoperta scientifica e raggiunge il suo culmine grazie alla speculazione finanziaria. negli ultimi due secoli e mezzo, la crescita economica e` stata alimentata da una sequenza di procedimenti per tentativi ed errori: ricerche e invenzioni originali e controcorrente, a monte, ed esperimenti per mettere a frutto il nuovo spazio economico creato dall`innovazione, a valle. ognuna di queste attivita` ha generato inevitabilmente molti sprechi lungo il percorso: programmi di ricerca finiti nel nulla, invenzioni inutili, iniziative commerciali fallite. sia a monte che a valle, l`assenza di una disciplina di mercato rappresenta infatti l`essenza del processo. poiche`, contrariamente al dogma sul quale e` imperniata l`economia neoclassica, l`efficienza non e` una virtu` di un`economia di mercato, la crescita della quale e` funzione della distruzione creatrice identificata da joseph schumpeter come motore dello sviluppo economico. la virtu` piu` importante e` la capacita` di tollerare gli inevitabili sprechi. attingendo alle sue esperienze professionali, william h. janeway, economista e venture capitalist di successo, costruisce un chiaro quadro di queste dinamiche. |