sullo sfondo dell`italia del 1978, con le sue agitazioni sociali, l`allarme terrorismo e un`agenda politica piegata all`emergenza, il medium piu` giovane, la televisione, si ritrova improvvisamente a giocare un ruolo determinante in una sfida traumatica che investe l`intero paese e che la coglie quasi del tutto impreparata: il caso moro. nell`immaginario collettivo, televisivamente parlando, la memoria si muove tra il servizio di paolo frajese in onda nell`edizione straordinaria del tg1 la mattina del 16 marzo, con la scena dell`agguato di via fani, e le immagini del corpo di moro in via caetani riprese da valerio leccese, unica testimonianza filmata esistente che la rai fu costretta a comprare da una piccola emittente romana, la gbr. immediatamente emerge il legame forte che unisce l`evento all`immagine, influenzandone la percezione e dilatandone senso e significato: un senso di cui, a distanza di quasi quarant`anni, si e` ancora in cerca, come dimostrano le inchieste tuttora in corso della nuova commissione parlamentare. in un continuo scambio tra piano storico e piano mediologico, intrecciando fonti storiografiche, istituzionali, giudiziarie, ricerche d`archivio e dati inediti emersi dai servizi televisivi, il volume ripropone la cronaca dei 55 giorni mettendo in luce anche gli aspetti sociologici e semiotici di narrazione e rappresentazione del fatto-notizia, nonche` le conseguenze sul piano della ricostruzione sociale della realta` che l`uso del mezzo televisivo implica. ne emerge una ricostruzione del caso moro secondo un`ottica diversa che, partendo dal fatto e passando per la sua trasformazione in racconto, arriva a smontare ed esaminare la struttura e le modalita` compositive del messaggio mediatico costruito intorno, e oltre, l`evento. |