"dobbiamo prendere coscienza del fatto che la mondializzazione rappresenta allo stesso tempo il meglio e il peggio che sia potuto succedere all`umanita`. il meglio, perche` tutti i frammenti dell`umanita` sono divenuti per la prima volta interdipendenti, perche` vivono una comunanza di destino. il peggio, perche` ha dato inizio a una corsa sfrenata verso catastrofi a catena. i danni congiunti di una speculazione finanziaria e di fanatismi-manicheismi ciechi amplificano e accelerano i processi annunciatori di catastrofi. cominciando da casa nostra, dobbiamo sostituire all`imperativo unilaterale della crescita un imperativo complesso, che determini quello che deve crescere ma anche quello che deve decrescere. cosi`, se bisogna far crescere le energie verdi, i trasporti pubblici, l`economia sociale e solidale, la scuola, la cultura, gli interventi che mirano all`umanizzazione delle megalopoli, bisogna parallelamente far decrescere l`agricoltura industrializzata, le energie fossili e nucleari, i parassitismi degli intermediari, l`industria bellica, le intossicazioni del consumismo, l`economia del superfluo e della superficialita`, il nostro stile di vita dilapidatore." |