peter lake e` un ladro. un ladro nella manhattan dei primi del novecento in cui la guerra tra bande regala ogni mattina un mucchio di cadaveri a five points sul fronte del porto e in luoghi insoliti come campanili, collegi femminili e magazzini di spezie. peter lavora in proprio, e percio` non interessa piu` di tanto alle forze dell`ordine sguinzagliate contro il grande crimine. sta particolarmente a cuore, invece, ai coda corta, una dozzina di sgherri guidati dal feroce pearly soames. pearly ha occhi lucidi e argentei simili a lame di rasoio e una cicatrice che gli solca il viso dall`angolo della bocca all`orecchio. e un criminale e, come tutti i criminali, vuole oro e argento, ma non per amore della ricchezza alla maniera di volgari rubagalline. li vuole perche` brillano e sono puri. affascinato dai colori, legge i giornali e i cataloghi delle aste, e capeggia i coda corta giusto per trafugare opere d`arte "degne di lui", importate dall`europa a bordo di lussuosi panfili. il campo di manovra e` troppo ristretto e la posta in gioco troppo alta perche` pearly soames possa tollerare la presenza di peter lake a manhattan. avvezzi come sono all`omicidio e alla corruzione, i suoi coda corta l`avrebbero eliminato da un pezzo, se il ladro non avesse un prezioso alleato: un cavallo che sembra una statua eroica, un enorme monumento bronzeo, capace di balzi strabilianti, voli di sei metri di lunghezza e due e mezzo di altezza. dal romanzo e` stato tratto, nel 2014, il film omonimo diretto da akiva goldsman. |