cina, 1969. in piena rivoluzione culturale, il noto scrittore e quadro del partito, tao, e` costretto ad abbandonare nanchino con la sua famiglia per trasferirsi nello sperduto villaggio di sanyu. ha cosi` inizio il loro glorioso esilio: un periodo di rieducazione in campagna a stretto contatto con i contadini, i depositari dell`autentica natura rivoluzionaria. la necessita` di "mettere radici" nel nuovo ambiente richiede ai membri della famiglia tao di assumere una nuova identita`, di cancellare il passato e di immergersi nella vita rurale. solo cosi` potranno sposare la causa della rivoluzione e garantire al figlio un futuro dignitoso. han dong, attraverso una poetica del quotidiano, offre una prospettiva inconsueta di un periodo rilevante della storia cinese, da lui vissuto in prima persona. |