in uno di quei caseggiati popolari degli anni sessanta, nel cuore di haifa, cinque ragazzini si incontrano ogni giorno per dare dei calci a un pallone. sono compagni di classe, immortalati perfettamente nella foto scattata a scuola. c`e` yoram, l`ultimo arrivato, con lo sguardo perso nel vuoto. ogni tanto si presenta al campetto con un livido o un labbro tumefatto e nessuno sa il perche`. la madre, bionda, occhi perpetuamente arrossati, e il padre, tozzo, con un viso che trasuda violenza, sono per tutti un enigma irrisolto. c`e` benni, sguardo sveglio, mento sollevato. a scuola lo chiamano il senatore, un soprannome che in apparenza lo infastidisce, ma in realta` gli procura una certa soddisfazione. entra in classe con l`andatura fiera di chi si dirige in parlamento, anziche` alla scuola elementare yizreeliya, nel quartiere di neve shaanan. c`e` gideon, perfettamente pettinato. detesta fango e sporcizia, e parla con entusiasmo di igiene e di ordine. ha casse piene di pezzi di vero lego e un cane che cammina solo in linea retta. i suoi genitori viaggiano addirittura all`estero e festeggiano gli anniversari di matrimonio al ristorante. c`e` zion, basso, la testa quasi nascosta, gli occhi bellicosi. da grande vuole fare l`astronauta. intanto vagabonda senza meta per il quartiere. quando riceve un calcio al campetto, si accascia in silenzio per poi rialzarsi con un sorriso, le labbra serrate, indifferente al dolore. c`e` arik, figlio di un sopravvissuto alla shoah arrivato in israele dalla polonia e di una madre che, proveniente da una famiglia di nobili fondatori dei primi kibbutz, non si capacita di come la vita l`abbia condotta in un appartamento in un quartiere operaio di haifa. c`e`, infine, israele, con i suoi strambi personaggi, lo zio peretz "porta jella", capace di prevedere sciagure e attentati; meir, il bibliotecario sfortunato che introduce arik alla lettura; yankele breid, il sensale di matrimoni che crede nell`amore; e, soprattutto, c`e` la storia con i su |