tutto inizia da una fotografia di gruppo. a prima vista la scena appare familiare: contadini che si riposano dopo il lavoro della mietitura. ma quando ci accorgiamo con orrore che il raccolto disposto ai piedi del gruppo e` fatto di ossa e di teschi umani, il senso di smarrimento cresce. si tratta di un raccolto di un genere molto differente. il punto di partenza di "un raccolto d`oro", ritrae, effettivamente, un gruppo di persone sulla collina formata dalle ceneri degli ottocentomila ebrei gassati e cremati a treblinka tra il luglio 1942 e l`ottobre 1943. l`occupazione di coloro che vediamo nella foto e` quella di scavare tra i resti umani alla ricerca dell`oro e dei beni preziosi sfuggiti agli assassini nazisti. anche a guerra finita, scavatori andavano alla ricerca di oggetti di valore delle vittime che i nazisti potevano aver tralasciato. la storia racchiusa in questa fotografia, scattata poco dopo la guerra, simboleggia il saccheggio dei beni ebraici che, nell`intero continente europeo, e` andato di pari passo con la shoah. la spoliazione degli ebrei durante la seconda guerra mondiale ha generato occasionalmente attenzione quando banche svizzere sono state forzate a produrre liste dei beni occultati o musei nazionali sono stati costretti a restituire opere d`arte trafugate. ma il furto dei beni della popolazione ebraica europea non e` stato appannaggio del solo regime nazista. esso e` stato perpetrato anche dalla popolazione locale, come quella ritratta nella fotografia. |