la custodia rossa del prezioso "maggini" del xvii secolo e` ormai un tutt`uno con la sua figura, tanto non se ne separa mai. lo stupore si innesca quando lo strano connubio sale sui sentieri delle dolomiti o in mezzo alle dune del deserto o sulle pendici ghiacciate di un vulcano giapponese. mario brunello ci spiega le ragioni di queste sue divenute ormai consuete apparizioni fuori dai luoghi consacrati alla musica classica dove abitualmente suona: "perche` la montagna svela auditori straordinari, ognuno con la sua magia, colore, direi quasi ognuno con la sua tonalita`". |