in questa sorta di "diario", che e` ormai un classico della storia dell`architettura, uno degli studiosi e teorici piu` autorevoli del novecento analizza, con la passione dell`osservatore immerso nel proprio tempo, le nuove dimensioni introdotte nell`architettura e nell`urbanistica dallo sviluppo sociale e tecnologico. la sua proposta di un nuovo "regionalismo", di un moderno e autentico spirito monumentale, l`esigenza di una nuova coscienza comunitaria, mettono capo con slancio quasi utopistico all`immagine ideale di una citta` del futuro: una citta` umanizzata sia negli spazi abitativi che nei luoghi della vita associata, e capace di soddisfare quei valori estetici che sono di fatto "bisogni sentimentali" dell`individuo e della collettivita`. |