"alla morte di barbe blanche, mio padre, ricevetti in eredita` il tar che si trasmette nella mia famiglia di generazione in generazione. ma immediatamente lo strumento mi si ribello` contro, rifiutandosi di librare quegli accordi incantevoli e mistici che hanno fatto la gloria dei musicisti dell`iran. sotto le mie dita, e al mio carezzare le corde, sembrava solo un pezzo di legno senza vita, senza vigore. ero forse maledetto? che crimine dovevo espiare?. forse il tar custodiva dentro quei sinuosi fianchi di legno un segreto troppo pesante per poter vibrare come un tempo, leggero e suadente? cosi` ho strappato le corde, le ho bruciate e seppellite dietro casa. e sono partito alla volta di ardabil, in cerca del piu` famoso liutaio della regione. ma cambiare le corde di un tar equivale a cambiare la sua stessa anima e quella del musicista che lo possiede. e adesso che sono qui, rinchiuso con mio fratello nur in questa cella di polvere e silenzio a scontare una condanna inclemente e sconosciuta, adesso che la vista mi sta abbandonando e che non riesco piu` a distinguere il giorno dalla notte, adesso che questo buio diventa sempre piu` mio senza voce e senza sguardi, ho paura. ho paura di non tornare mai piu`." |