il 18 settembre 1970 lasciava questa terra uno dei piu` grandi rappresentanti della musica del novecento. un evento, la morte di jimi hendrix, a londra, che sara` a lungo esibito e strumentalizzato, oggetto di false informazioni, ipotesi fantasiose e versioni distorte. ancora oggi qualcosa affiora, di tanto in tanto, nelle cronache e nei libri di storia, come l`overdose per droga spacciata quale causa del decesso. in questo libro si ricostruiscono, minuziosamente, gli spostamenti, gli incontri, i viaggi, le esibizioni, la quotidianita` privata e quella professionale di un artista magistrale, il massimo innovatore nel campo del-la chitarra rock. per capire e sondare la parabola di jimi hendrix nell`ultimo mese di vita ci siamo affidati alle fonti piu` attendibili: documenti, riviste, giornali dell`epoca, selezionando le interviste piu` interessanti rilasciate in quei giorni e ascoltando le persone che ne avevano condiviso il palco, le trasferte ma anche il tempo libero. ne esce un ritratto sorprendente, con i dubbi e le aspirazioni, i progetti e i ripensamenti, le gioie e la stanchezza di un musicista che il tempo non ha logorato, di cui restituire l`opera, oggi, a mezzo secolo di distanza, ancora attualissima, amata, studiata, imitata. oltre alle voci di chi lo aveva frequentato, il libro - impreziosito da un ricco inserto fotografico di 40 pagine, con alcuni inediti - comprende un ampio resoconto sulla battaglia legale per l`eredita`, per chiudersi con una serie di contributi e testimonianze di personaggi che hanno da raccontare, in esclusiva, il loro punto di vista "hendrixiano": george benson, eric burdon, pat metheny, franco mussida, beppe severgnini, fabio treves, carlo verdone. prefazione di leon hendrix. |