la partecipazione di piu` di tre milioni e mezzo di elettori alle primarie del centro-sinistra nel 2012 ha riconfermato la validita` di uno strumento ormai entrato nella prassi pre-elettorale del pd. l`effetto mediatico e` stato tale da conquistare la scena politica. di certo, la diversita` tra i due principali contendenti, l`insider e l`outsider, ha creato un di piu` di aspettativa tra gli elettori, che si attendevano un rinnovamento del partito. ma dopo appena due mesi, il risultato delle politiche offre un esito problematico, con l`approdo in parlamento di tre "minoranze in-comunicanti", pd, pdl e m5s, con forza numerica pressoche` simile e tale da rendere difficile la formazione di un governo. che la politica riservi risultati imprevedibili lo si vedra` alle elezioni amministrative, con una sorta di capovolgimento: il centro-sinistra vince ovunque; il m5s va incontro ad uno tsunami alla rovescia e il pdl perde territori storicamente di sua appartenenza. se da una parte si vince, pero`, dall`altra si perde: la meta` della popolazione - il 48% - si assenta dal voto. un astensionismo che sa di rifiuto della politica e che dai partiti non vuole essere rappresentato. e possibile intravedere le premesse di un comportamento in apparenza contraddittorio dell`elettore partendo dalla lettura delle primarie? e tale lettura che questo lavoro offre allo studioso, allo studente di scienze politiche e piu` in generale a chi si interessa di politica. |