c`e` un padre, vittorio, e c`e` un figlio, alessandro. c`e` un uomo che da figlio e` diventato padre, e che decide di mettere in scena l`esperienza piu` comune e meno comunicabile della vita: il rapporto con chi ci ha generato, sospeso tra conoscenza intima e irriducibile estraneita`, amore e conflitto, eredita` e liberta`. in "sbagliando l`ordine delle cose" alessandro gassmann racconta la sua storia, le sue passioni, le sue emozioni, i suoi dolori, fino al lutto per la morte del padre. ha voluto per questo libro un titolo che non odorasse di dolciastro, ma contenesse un`inquietudine, raccontasse i suoi sbagli, le false partenze, le sfide piu` dure. qualcosa che evocasse un disagio e anche la sua storia dentro una famiglia celebre, numerosa, impegnativa. in cui tutti parlavano lingue diverse provenendo da diverse culture. sbagliando l`ordine delle cose perche` si puo` partire sognando di fare il pugile per disciplinare una primitiva, ancestrale e incontenibile violenza e poi diventare un attore assai fine. sbagliando l`ordine delle cose perche` si puo` fare l`attore e poi andare in scena davanti al pubblico massacrati da furibondi attacchi di panico. sbagliando l`ordine delle cose perche` la bellezza e` un involucro, il talento un risultato, ottenuto con la fatica, la paura, il coraggio di accettare ogni sfida. a teatro, al cinema, in tv. nella vita. con intensita` fisica e poesia. perche` poi, sbagliando l`ordine delle cose, ogni figlio diventa un padre. |