come il benessere ha impedito all`occidente di vedere dieci anni fa l`arrivo di una profonda crisi finanziaria, cosi` oggi sembra che un lungo periodo di pace abbia cancellato la memoria delle tragedie del novecento e i sacrifici per la democrazia. in queste pagine federico fubini e ivan krastev riflettono sul grande rischio che corre quell`impero diviso che e` oggi l`unione europea: spaccato fra ricchi e poveri, fra sicuri e insicuri, orientali e occidentali, meridionali e nordici. a trent`anni dalla caduta del muro di berlino, che archiviava il socialismo reale, una nuova guerra fredda sembra spaccare il continente, tra centro e periferia, esacerbata dal risentimento sovranista. una frattura che emerge in queste pagine attraverso una disamina impietosa di una larga schiera politica e intellettuale che ha sottovalutato i problemi dell`adozione di un unico modello vincente, quello tedesco e dell`europa di maggior successo, da parte delle regioni piu` arretrate. il nazionalismo si nutre anche di complessi d`inferiorita` e voglia di rivincita. la posta in gioco, ora piu` che mai, sono la tolleranza, la tenuta della democrazia e delle liberta` economiche che avrebbero dovuto garantire il progresso per tutti in questo secolo. krastev e fubini presentano un bilancio della nostra storia contemporanea, che diventa riflessione sui tempi che ci attendono nell`eta` dei populismi. |