un padre scrittore. un padre solo, vedovo, anziano. una figlia che a trent`anni decide di uscire dal mondo, ritirarsi in un luogo remoto per darsi a una vita religiosa fatta di preghiera e di meditazione. per la figlia quella ricerca di dio e` la conquista della liberta`, della felicita`, dell`amore autentico. per il padre e` un ennesimo abbandono, e soprattutto il rimpianto di non avere piu` con se`, e per se`, quella figlia che prima di darsi alla religione era spigliata, creativa, spiritosa, dotata di uno humour nero che lo faceva ridere. scherzavano insieme, ridevano insieme, ma da dieci anni lei se n`e` andata. e una storia vera. fournier racconta al lettore della figlia e si rivolge alla figlia, racconta com`era e come non e` piu`, e chiede alla figlia il perche` del suo radicale mutamento, la invita a tornare. o meglio, a tornare a essere una persona "normale". il testo e` commovente e spiritoso, con una vena di filosofico cinismo che stempera l`amarezza di fondo dell`uomo si` di successo, ma vecchio e solo. e un viaggio nelle piu` intime angosce personali che l`autore ha voluto rendere pubbliche. ma le ultime tre pagine sono la risposta della figlia... |