Pietro è un bambino di sei anni che passa le giornate a disegnare strane figure sulla corteccia degli alberi. La sua non è una vita semplice: i suoi genitori sono contadini in miseria e la casa in cui vivono cade a pezzi. Quando un giorno lo abbandonano davanti alla porta di un collegio di suore, dentro di sé Pietro spera che prima o poi tornino a prenderlo. La vita in collegio è addirittura peggiore che a casa. Le suore non trattano i bambini come figli, ma come prigionieri. Li tengono rinchiusi a giornate tra quelle quattro mura umide, non danno loro abbastanza cibo per sfamarsi e li picchiano ad ogni occasione. Pietro, però, non ha perso la speranza. E quando un bambino ribelle e indomabile di nome Mario si ammala, prende il poco coraggio che gli è rimasto e fugge, portandosi dietro Mario. Purtroppo, però, molto presto il destino divide i due amici, lasciando Pietro di nuovo solo, affamato e spaventato a morte. E' quasi allo stremo delle forze, in una baracca che sta andando a fuoco, quando un giovane pastore e suo padre lo salvano e lo prendono con loro. L’uomo conosce bene il collegio da cui Pietro è scappato: un giorno di tanti anni prima ha visto le suore che buttavano in una fossa comune i cadaverini dei bambini morti di malattia, stenti e percosse. Allora Leo non raccontò niente a nessuno. Ma adesso non può più tacere.
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