marco filiberti consegna nella trilogia "il pianto delle muse" il frutto della propria lotta con una materia poetica incandescente coagulata sulla skene` teatrale, specchio immutevole della mutante e contristata scena del mondo. assistito alla maniera socratica dal proprio da`imon, filiberti distilla nella sua opera, presentata in questa sede a cura di pierfrancesco giannangeli, un`idea di teatro che sfocia deliberatamente, seppure in sordina, in un modello di paideia, di ri-educazione estetica e civile capace, nella tensione ideale che la ispira, di opporsi a quello che filiberti, senza mezzi termini, definisce il `collasso antropologico` in corso oggi. ne "il pianto delle muse" le pathosformeln si dispiegano in una misurata polifonia di gesti, posture, suoni, installazioni, effetti di luce e penombra, rallentamenti e accelerazioni nella recitazione e nei silenzi degli attori, de`i ex machina di un `accadimento` che impone agli interpreti un tirocinio di macerante svuotamento di se`. |