l`autore di questo saggio ha provato a misurare l`effetto ecolalico delle parole dimissionarie di papa benedetto xvi nella vasta landa della letteratura, isolando il suono tuonante di tale risoluzione nella cassa armonica dei romanzi, dei versi e dei saggi degli autori meglio conosciuti, quasi tutti di anagrafe novecentesca. muovendosi dunque da una sponda d`inchiostro all`altra, salvatore ferlita ha verificato in che modo la figura del papa rinunciatario, pencolante, privo di forze, a volte bersaglio di strali velenosi, insomma sull`orlo di una crisi vaticana, sia stata declinata. dal papa in volo sul monoplano di filippo tommaso marinetti a celestino v, messo alle strette da bonifacio viii nelle pagine di ignazio silone o "riabilitato" da carlo emilio gadda; dal sommo pontefice vecchio e malfermo in uno dei romanzi piu` sorprendenti di giorgio saviane al giovanni xxiv di guido morselli, che fa i bagagli per trasferirsi a zagarolo o ancora all`ultimo papa, immaginato da sergio quinzio: pietro ii, che si ritira al chiuso del laterano per promulgare l`enciclica mysterium iniquitatis, nella quale prende atto del fallimento del cristianesimo nella storia del mondo. dai versi risentiti di pasolini a quelli profetici di david maria turoldo, senza ignorare lo sguardo romanzesco o drammaturgico d`oltralpe (quello di andre` gide, di reinhold schneider e di frederick rolfe); dalle lettere apocalittiche di papini al paesaggio dell`anima disegnato da santucci. |