lettere riservate a capi di governo, telefonate segrete alle piu` alte cariche di stati sovrani, pressioni esercitate in mille modi da poteri forti che si muovono al di fuori e al di sopra delle elementari regole democratiche. la storia del ruolo svolto in questo inizio secolo dalla germania in europa, e in particolare nell`unione europea, e` ancora tutta da raccontare, soprattutto in relazione alle vicende politiche dell`italia, il paese che per decenni e` stato suo partner amichevole ma anche temibile concorrente economico sui mercati mondiali. di questa storia, vittorio feltri e gennaro sangiuliano tracciano qui il quadro generale e non esitano a parlare di "quarto reich", una formula che, lungi dall`essere una banalizzazione giornalistica, e` la sintesi estrema, e forse inquietante, della situazione venutasi a creare nell`area euro. in un decennio, infatti, grazie alla moneta unica e alla gabbia istituzionale dell`unione, la germania e` riuscita a costruire sul vecchio continente una condizione di predominio economico e di egemonia politica. l`impossibilita` di dissentire sulle leggi del rigore dettate dagli euroburocrati e ispirate da berlino ha privato gli altri paesi membri di ogni reale sovranita` economica e ha concentrato tutto il potere decisionale nelle mani delle e`lite e delle strutture comunitarie. ma se per i cittadini tedeschi l`"era del quarto reich" significa benessere, lavoro e crescita, per le altre nazioni, soprattutto del sud europa, vuol dire poverta`, disoccupazione e recessione. |