quelli che hanno salari orari di tre, quattro, sei euro lordi l`ora. quelli costretti al lavoro gratuito o a un tirocinio a 400 euro al mese. quelli sottoinquadrati e i troppi costretti a un part time involontario, spesso fittizio. ormai il mercato del lavoro e` una giungla con una sola certezza: stipendi bassi e precari. paghe da fame per un lavoro povero. e se fosse proprio questo il problema che impedisce alla nostra economia di crescere? e se ricominciassimo a parlare di lotta salariale? e sull`impoverimento dei lavoratori, infatti, che molte imprese continuano ad accumulare profitti agitando di volta in volta il nemico esterno piu` utile alla propria retorica: gli immigrati, le delocalizzazioni, la tecnologia. una narrazione che nasconde un interesse politico, diretto a garantire l`alto contro il basso della societa`, i profitti dei pochi contro i salari dei molti. ma la consapevolezza che le crescenti disuguaglianze originano dai salari e dalle retribuzioni e` tornata con forza nel dibattito pubblico e alimenta le lotte dei movimenti sociali a livello globale. |