fabio facchini come pierluigi collina, e non per niente sono amici. eredi di una ricca tradizione arbitrale, sono diventati i migliori del settore. in italia e all`estero. imponendo uno stile personale che pero` e` sempre ispirato alla interpretazione oggettiva del regolamento e dunque al rispetto del gioco. in "mai sotto canestro", una delle prime raccomandazione che gli arbitri agli esordi si sentono fare, fabio facchini racconta la sua carriera che e` stata ovviamente anche una vita speciale per la sua famiglia, moglie e figlia le sue prime tifose. e proprio questo e` uno dei segreti svelati dal libro: anche gli arbitri possono avere i loro tifosi. tifosi che spesso sono gli stessi allenatori e giocatori che di un arbitro arrivano a riconoscere non solo lo stile, ma anche e soprattutto l`autorevolezza, il giudizio sereno e mai persecutorio. e nel raccontare i tanti incontri, e qualche scontro avuto in campo, facchini non trascura di aprire il suo album dei ricordi per svelare quali sono stati i suoi campi preferiti e quali sono stati i ristoranti che, a partite finite, sono diventati il posto in cui smaltire tante tensioni, magari in compagnia di altri arbitri in arrivo da altre partite. in fin dei conti, il pregio di "mai sotto canestro" e` quello di non rispettare questa raccomandazione e di portare e tenere il lettore sempre al centro del campo. e anche sotto canestro. prefazione di ettore messina. |