le vicende che tutti abbiamo studiato sui banchi di scuola - la leggenda di romolo e remo; i sette re di roma; l`apologo di menenio agrippa; le oche del campidoglio; l`umiliazione delle forche caudine; i tribuni della plebe gaio e tiberio gracco; mario, silla e la prima guerra civile; il primo triumvirato e le idi di marzo - rivivono in un appassionante racconto, dove ha pieno risalto la maestria di anthony everitt. in una roma che si trasforma da semplice villaggio agricolo a capitale di un immenso impero l`autore tratteggia gli scontri tra patrizi e plebei, le guerre di espansione per annettere territori sempre piu` lontani e la politica di inclusione nell`offrire la cittadinanza romana ai popoli conquistati. col tempo le leggi costituzionali su cui si reggeva la repubblica vengono accantonate e l`abitudine al compromesso politico lascia la strada alla violenza e, infine, alla guerra civile. pertanto, quando nasce l`impero, roma ha si` conquistato il mondo, ma ha anche minato al suo interno le tradizionali virtu` che avevano accompagnato lo sviluppo della societa` repubblicana. il volume e` affollato di ritratti di personaggi storici indimenticabili come cincinnato, scipione l`africano, annibale, ma anche di grandi intellettuali che diverranno esemplari nella storia del pensiero politico occidentale: catone il censore, lo statista che si scaglia contro la decadenza dei suoi tempi, piuttosto che cicerone, il grande oratore, campione delle virtu` repubblicane, vittima delle ragioni della forza impersonate da giulio cesare. everitt rilegge la storia della roma repubblicana con un occhio sempre rivolto al presente, mostrando come lo sviluppo di quella societa`, di quelle lotte politiche, di quei conflitti tra le classi siano diventati modelli attraverso cui comprendere il cammino della nostra civilta`. |