se lasciati a loro stessi, i corpi si accartocciano, si deformano, si imbruttiscono, ma grazie al lavoro costante, alla dedizione, alla disciplina, a sacrifici anche estremi e` possibile modificare il corso "naturale" degli eventi, in una simulazione - ancorche` illusoria - di permanenza, quando non di immortalita`. questa ricerca di una perfezione utopica e variamente declinata, esasperata per difetto e per eccesso, e` alimentata da canoni estetici imposti dal contesto culturale e dalle specifiche discipline - il body building, la danza, la ginnastica - ma spesso si innesta su un disagio del quale anoressia e vigoressia sono sintomi opposti e complementari. spaziando tra matrice autobiografica, riflessione teorica e micronarrazioni archetipiche, francesca marzia esposito costruisce una mappa dell`immaginario legato al corpo e alle sue trasformazioni, appoggiandosi a vicende insieme popolari ed esemplari come quelle di ronnie coleman, arnold schwarzenegger e iris kyle per il body building; carla fracci, rudolf nureyev e roberto bolle per la danza. "ultracorpi" e` un`indagine sui corpi modificati artificialmente, corpi ipertrofici portati all`espansione piu` estrema e corpi assottigliati che sembrano tendere alla totale sparizione, corpi che davanti allo specchio decidono di affrontare mutamenti estremi inseguendo una forma tanto piu` astratta e irreale quanto piu` definita e anatomicamente dettagliata. e in sottofondo, onnipresente, una domanda: cosa siamo disposti a fare, a rischiare, per inseguire la perfezione? |