"il prometeo incatenato" di eschilo e` forse la tragedia che ha conosciuto piu` larga, piu` durevole fortuna nella storia della cultura europea: in essa l`eroe che ha donato agli uomini il fuoco rubato agli dei, e con esso l`intelligenza e la pratica del vivere civile, e` rappresentato nell`atroce immobilita` della punizione che zeus gli ha inflitto e nella sua irriducibile opposizione all`ordine che gli e` stato imposto. di prometeo, goethe illumina il conflitto con il potere dispotico di dio, l`orgoglio e la solitudine creativa e riottosa della sfida. shelley approfondisce il conflitto, lo esaspera fino a concluderlo con la detronizzazione di zeus, che sola potra` restituire a prometeo la liberta`. gide, in una audace "variazione", insiste sulla liberazione dalle regole, e innesta nel suo prometeo, che "ama cio` che lo divora", le suggestioni della psicanalisi. pavese, infine, nella riscrittura forse piu` intensa e tagliente del mito, ricorda a eracle che tutti gli uomini hanno una rupe, e che "i mostri non muoiono. quello che muore e` la paura che t`incutono". mito cruciale nella riflessione sul rapporto tra divino e umano, prometeo e` figura della generosita` e della ribellione, dell`infrazione dell`ordine divino e della fatale commistione fra umanita` e divinita`. ma, anche, un esempio straordinario della vitalita` dei testi classici, della durevolezza e della molteplicita` delle possibili variazioni sul mito. |