molte poesie di irina ermakova sono ritratti e scene di vita quotidiana che riescono a diventare memorabili grazie a uno sguardo che e` quello dell`entomologo, ma anche quello di chi sa estrarre una dimensione mitologica dall`osservazione della varia umanita`. la cultura greca e latina e` una presenza costante, sia per la rilettura antisolenne di figure classiche come odisseo e afrodite, sia per la disseminazione di queste tracce mitiche nei ritratti dei personaggi raccontati nelle poesie, come l`intellettuale ribelle che muore entrando a groznyj durante uno dei conflitti ceceni, con la figura di atropo che si confonde nel ricordo della tutrice dell`ordine che lo angustiava a scuola; come la madre avvinazzata alle prese con una figlia ritardata, o il demente autoproclamatosi portiere di un caseggiato. tutti personaggi di una societa` postsovietica rappresentata in modo realistico e fantastico al tempo stesso. ma le corde della poetessa russa sono varie e il curatore ce le presenta tutte: scopriamo cosi` anche una voce molto forte e ispirata che canta il sentimento panico della natura e perfino una raffinata cultrice di tanka. |