il libro di viaggio di david f. dorr costituisce un caso unico nella storia della letteratura di viaggio. dorr infatti era uno schiavo che alla meta` dell`ottocento accompagna il suo padrone in un viaggio attorno al mondo con il compito di stendere il diario del viaggio. ma la grande intelligenza di dorr ci ricorda attilio brilli - trasforma il viaggio del suo padrone nel "suo" viaggio e il diario diventa il "suo" diario: dorr fa della scrittura e della narrazione del viaggio una metafora della liberta` e con cio` afferma il diritto di impossessarsi, lui dichiaratamente nero e schiavo, di una tradizione culturale - quella del viaggio d`istruzione - che era appannaggio esclusivo e vanto di classi bianche ricche ed egemoni. si tratta infatti di una consuetudine culturale di origine britannica che gli permette di osservare, di commentare e di giudicare il mondo circostante come qualsiasi altro individuo nato libero e culturalmente dotato. con la descrizione di citta` e di costumi del vecchio mondo e dell`oriente mediterraneo, il suo libro non puo` che essere riconosciuto ancor oggi come uno dei piu` sorprendenti gesti ironici della storia. |