alla fine degli anni sessanta, nel triangolo fra padova, treviso e venezia abitano alcuni degli uomini piu` feroci del terrorismo italiano. hanno un disegno: spargere terrore per instaurare un regime militare autoritario, proprio come era accaduto in grecia con il golpe dei colonnelli. alle 16.37 del 12 dicembre 1969, a milano, sotto il grande tavolo al centro della sala aperta al pubblico della banca nazionale dell`agricoltura esplode una bomba. diciassette persone muoiono. centinaia rimangono ferite. da allora sono passati anni di inchieste e decine di sentenze. di questa strage sappiamo molto, anche se un colpevole manca. maurizio dianese e gianfranco bettin hanno lavorato sulle carte delle indagini e dei processi, hanno intervistato protagonisti e testimoni e sono andati nei luoghi di questa lunga storia, per gettare un po` di luce sullo spazio in cui hanno agito e si sono a lungo nascosti alcuni dei suoi personaggi principali. chi sono gli ideologi e gli esecutori della stagione feroce in cui il rischio di perdere la nostra "democrazia difficile", come la defini` aldo moro, e` stato altissimo? questo e` un viaggio nel capitolo piu` buio e violento della storia italiana, nel quale la violenza dell`estrema destra di ordine nuovo, l`ufficio affari riservati del ministero dell`interno, i servizi segreti militari, le stragi, gli omicidi e la strategia della tensione sono i tasselli che ancora oggi la giustizia non e` riuscita a comporre nel quadro definitivo della verita` processuale. |