"musica maledetta" non e` solo quella imposta banalmente dalla liturgia corrente, ma anche quella impressa dall`avidita` del guadagno nel codice genetico dei suoni. quanto sia ignobile e diseducativo che nelle scuole e nelle chiese insegnino ad apprezzare le schitarrate di infimi cantautori piu` o meno media-diffusi non appare evidente nelle societa` dei consumi. i ragazzi crescono imparando a usare la musica, nel miglior dei casi, come "ansiolitico ecologico". sarebbe lecito aspettarsi dalla chiesa l`attaccamento al suo irrinunciabile ruolo storico di promotrice delle arti, ma questo negli anni va scomparendo. i sacerdoti non sono piu` i colti amanti di una cultura universale, insieme agli imperatori, ai gregorio magno. i gran signori di toscana, i papi quali leone x o urbano viii non proteggono piu` michelangelo o monteverdi. durante le celebrazioni in chiesa si e` immersi in uno sciatto e profano livello di ascolti musicali e cio` crea una decadenza della convivialita` sacrale. si offre anche a dio il peggio, solo perche` e` piu` noto, piu` facile e propagandato e magari perche` "piace ai giovani". tutto questo e` un invito alla superficialita`. la gioia intima si muta in condivisione primitiva e dissennata. la dimensione del ricordo musicale nel silenzio e` uccisa. il pattume sonoro ha vinto." presentazione di lorenzo arruga. |