thibault ha quarant`anni, e` single, fa il medico d`urgenza a parigi, gira la citta` da un capo all`altro per visitare pazienti malati, in fondo, nient`altro che di solitudine. la sua vita e` cosi`, "una vista panoramica sull`entita` del disastro". e all`alba del 20 maggio ha appena lasciato la donna con cui stava, senza sapere bene perche`. forse solo per la paura di perderla. comunque l`ha fatto. anche mathilde ha quarant`anni. rimasta sola con tre figli, si occupa di marketing in una multinazionale. da qualche tempo ha perso il sonno perche` qualcuno ha deciso che e` incompatibile con le strategie dell`azienda e la sta mettendo fuori con sottile, implacabile violenza. ha delle colpe? o non e` forse che l`azienda si e` trasformata "in un luogo di abuso, di tradimento e mediocrita`"? certo e` che mathilde al fondo non vuole cedere. comunque deve fare qualcosa. e lo fara`. anche per lei il 20 maggio e` una data fatidica. mathilde e thibault non si conoscono, ma condividono molte cose: quell`improvviso vuoto interiore, quella certezza di aver perso e di non aver piu` niente da perdere, quella voglia di non umiliarsi ulteriormente. e la sensazione che stia per succedere qualcosa, il sogno di un amore, di una persona "che non abbia paura delle lacrime dietro il sorriso, ne` del sorriso tra le lacrime". in una parigi che opprime con le sue finzioni e con l`illusione di una facile promiscuita`, mathilde e thibault in quel 20 maggio fatalmente si incrociano, si sfiorano, si guardano. |