a trent`anni dall`introduzione del reato di associazione mafiosa e dopo venti anni dall`inasprimento delle leggi per combattere la criminalita` organizzata, tra cui il 41 bis, questa e` la prima testimonianza collettiva di ergastolani, condannati per reati legati alla criminalita` organizzata, che hanno scelto di non essere collaboratori di giustizia. in un momento in cui con sempre maggiore drammaticita` si pone il problema dell`affollamento delle carceri italiane e delle condizioni di chi vi e` detenuto, i loro racconti aprono una riflessione sulla condizione fisica e morale di chi e` condannato a morire in carcere. una riflessione sul senso della pena e sulla necessita` del rispetto dei diritti che la nostra costituzione garantisce per tutti, indipendentemente dalla configurazione dei reati commessi. |