"il fico che cresce sulle rovine della fortezza, emblema e gerogli`fico del nuovo libro di claudio damiani, ha i giorni contati. verra` qualcuno a restaurare gli spalti del diroccato maniero aristocratico dove cresce, sradicando quella forma di vita abusiva, vita incurante della sua propria bellezza, capace di assentire al suo destino senza opporgli un`assurda resistenza. dall`albero il poeta ricava l`insegnamento supremo: e` possibile amare la vita senza avvelenarla con la paura della morte. e possibile, dunque, la felicita`, quella pura e gratuita vibrazione dell`essere qui, dell`esserci ora, minuscolo filo saldamente intrecciato all`arazzo del cosmo? come un saggio taoista, damiani non si stanca mai di dipingere a rapidi colpi di pennello paesaggi nei quali gli uomini e le bestie, le piante e le pietre, le nuvole e le acque sono gli elementi solidali dello stesso prodigio, ovvero una sola materia senza piu` nome, disponibile a tutti gli esperimenti di un`alchimia interiore capace di trasformare in oro il fardello dell`impermanenza e l`angoscia del tempo che fugge. oltre il piacere del testo, ai lettori di questo libro si offre una terapia sottile ed efficace come solo sanno essere i consigli di chi e` capace di curare se stesso, e non smette mai di farlo." (emanuele trevi) |